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Perché praticare la Meditazione

Perché praticare la Meditazione

Perché praticare la Meditazione?
Fissare l'attenzione sul respiro favorisce lo sviluppo della consapevolezza del momento presente. La giusta concentrazione consiste nel mantenere questa consapevolezza il più a lungo possibile, momento dopo momento. Ogni giorno, nel compiere le azioni abituali, dobbiamo essere concentrati; tuttavia, questa non è sempre la giusta concentrazione. Per esempio, possiamo concentrarci per soddisfare un desiderio o per affrontare una paura. Un gatto aspetta il topo fuori dalla sua tana, concentratissimo, pronto a catturarlo appena compare. Il bambino che ha paura, è concentrato, immobile, nel buio della sua stanza, aspettando cosa può accadere. In nessuno di questi casi c'è la giusta concentrazione, cioè quella finalizzata alla liberazione.
La giusta concentrazione, chiamata samadhi, è quella focalizzata su un oggetto libero da bramosia, avversione, e ignoranza. Praticando la consapevolezza del respiro, scopriamo quanto sia difficile mantenerla ininterrottamente. Nonostante la ferma determinazione a non distogliere l'attenzione, in qualche modo essa scivola via. Scopriamo di essere come l'ubriaco che, convinto di camminare lungo una linea retta, sta invece ciondolando e procedendo a zigzag. A causa della nostra ignoranza e delle nostre illusioni, infatti continuiamo a vagare nel passato e nel futuro, persi in bramosie e avversioni, e siamo incapaci di mantenere una consapevolezza prolungata. Non dobbiamo scoraggiarci per queste difficoltà, ma comprendere che ci vuole molto tempo per cambiare le abitudini mentali, sedimentate nel corso di anni. Il cambiamento sarà possibile solo attraverso un lavoro costante, ininterrotto, paziente e perseverante. L'esercizio consiste semplicemente nel riportare l'attenzione al respiro, non appena ci accorgiamo di averla persa. Se lo facciamo, cominciamo a modificare la tendenza della mente a perdersi dietro ogni distrazione e, attraverso una pratica ripetuta, diventerà possibile riportare l'attenzione sul respiro sempre più rapidamente. Con gradualità, i periodi di distrazione si accorceranno sempre di più, mentre aumenteranno quelli di consapevolezza prolungata, di samadhi. 
Quando la concentrazione si rafforza, cominciamo a sentirci rilassati, felici e pieni di energia. A poco a poco, mentre meditiamo, ci accorgiamo che il respiro cambia, diviene più lieve, regolare. A volte può sembrare che la respirazione sia del tutto cessata; questo avviene perché, appena la mente si tranquillizza, il corpo si rilassa e il metabolismo rallenta, per cui è richiesto ossigeno. Quindi, può accadere che alcuni abbiano esperienza inusuali, per esempio vedere delle luci o avere visioni o udire suoni fuori dall'ordinario.
Non bisogna prestar loro attenzione, l'oggetto della consapevolezza rimane il respiro, tutto il resto è distrazione. 
L'obiettivo della meditazione è la comprensione profonda della realtà, al fine di giungere alla liberazione dalla sofferenza. I meditatori sviluppano la facoltà di concentrazione, per forgiare la mente, in modo da poter essere in grado di esaminare a fondo la propria realtà, ed eliminare i condizionamenti che causano la sofferenza. Questa è la giusta concentrazione. 
Namasté

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